Droghe e anguille


Segnalo due articoli sulle droghe che vale la pena di leggere anche se non dicono niente di nuovo.

I motivi per cui ne consiglio la lettura sono due:
- può servire a consolidare le informazioni a chi le possiede in modo corretto;
- tentativo di informazione corretta per chi invece crede nelle teorie "da strada " e da "web" (confesso di nutrire scarse speranze di conversione).
In questo articolo 
il dott. Garattini ricorda che non esistono droghe leggere visto che tutte le droghe creano dipendenza e quindi è inutile la classificazione in leggere e pesanti. Garattini dice anche che le droghe sono usate in terapia per i benefici che si ottengono in alcune condizioni patologiche. Si parla di malattie, dunque, e l’uso terapeutico di una droga non ne giustifica l’uso voluttuario! 
Ma chi è Garattini? Garattini è uno scienziato, non è un ministro populista che si è laureato in medicina tramite google!
Da Wikipedia: 
Silvio Garattini è uno scienziato italiano, ricercatore scientifico in farmacologia, medico e docente in chemioterapia e farmacologia, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri".
Il secondo articolo che invito a leggere è questo:

Immagine tratta da https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0048969718320084




La dott.ssa Anna Capaldo dell’Università Federico II di Napoli ha condotto uno studio sulle anguille sottoposte ad una concentrazione di cocaina pari a quella rinvenuta nei fiumi. I risultati hanno confermato un bioaccumulo della droga nelle anguille esposte con danni muscolari simili alla rabdomiolisi (lesioni alle cellule muscolari) che ne può compromettere la migrazione. Gli effetti sono scomparsi quando le anguille sono state messe nelle vasche senza cocaina. 
Le concentrazioni ambientali di cocaina ( e se ne consuma davvero tanta!)  potranno compromettere la sopravvivenza della specie!

Io non mangio anguille ma sarei davvero dispiaciuta se si dovessero estinguere!



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