La dieta dei bambini

Nell’età prescolare e scolare (da 1 a 10 anni), la dieta dei bambini diventa sempre più varia e simile a quella dell’adulto: i bambini cominciano a sviluppare preferenze personali verso determinati sapori e sviluppano abitudini alimentari non sempre corrette,  è quindi importante iniziare l’educazione alimentare fino dalla scuola materna. Molti sono i programmi di prevenzione in atto nelle scuole tesi alla promozione della salute ed alla corretta informazione dei genitori quasi sempre responsabili delle abitudini alimentari dei propri figli. D’altro canto, bisogna considerare che  i bambini ormai conducono una vita sedentaria e  l’obesità infantile  è una preoccupazione sanitaria che ha determinato l’avvio di uno studio epidemiologico che rileva ogni due anni il peso della popolazione infantile. Si tratta del Sistema di Sorveglianza  “OKkio alla SALUTE”, promosso dal Ministero della Salute e dal CCM (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie), coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, con le Regioni e le Aziende Sanitarie. Questo sistema permette di valutare con indagini periodiche lo stato ponderale dei bambini di 8-9 anni della classe terza della scuola primaria, dei loro stili alimentari, dell’abitudine all’esercizio fisico e delle iniziative scolastiche favorenti la sana nutrizione e l’attività fisica. I dati raccolti nel 2014 sono in elaborazione mentre quelli del 2012 sono  i seguenti :
il 22,1% dei bambini di 8-9 anni è in sovrappeso, il 10,2% in condizioni di obesità. Complessivamente nel 2012 l’eccesso ponderale riguarda il 32,3% dei bambini della terza elementare (-2,9% rispetto alla prima rilevazione del progetto).



L’obesità, si sa, predispone alle malattie metaboliche della fase adulta, ne consegue che educare un bimbo ad un corretto comportamento alimentare sin dai primi anni è l’unico modo per tutelare la salute, anche se sono i genitori che vanno informati. Negli USA  Michelle Obama dal 2010 è impegnata nella sua campagna ‘Let’s Move!’ contro l’obesità infantile: nelle mense scolastiche è obbligatorio  servire frutta e verdura, ridurre il sale nei cibi e utilizzare cibi integrali. Grazie alla campagna della first lady,  milioni di bambini sono nutriti meglio a scuola e le famiglie sono più attente a cosa mangiano, cucinano e comprano; le aziende cercano di produrre prodotti più salutari per soddisfare la domanda crescente e il tasso di obesità sta cominciando a scendere.
In Italia il menù delle mense scolastiche è concordato con le famiglie che lo integrano e completano a casa.

Tecnicamente parlando l’alimentazione nella fase evolutiva deve garantire una crescita staturo-ponderale ed uno sviluppo psicomotorio ottimale attraverso le seguenti  fasi convenzionali:
  • prima infanzia ( nascita – 2 anni),
  • seconda infanzia ( 2-6 anni),
  • terza infanzia ( 6-12 anni),
  • pubertà ( 12-14 anni).
Il fabbisogno energetico del bambino è più elevato di quello dell’adulto sia per la maggiore dispersione calorica dovuta alla superficie corporea proporzionalmente più ampia, sia per il metabolismo basale più attivo per l’accrescimento.  Esso varia dalle 115-120 cal/Kg del primo mese alle 90-95 cal / Kg del 12° mese, alle 80 cal/ Kg del 5° anno fino a scendere alle 60-65 cal / Kg del 10° anno. Le stime sono solo indicative in quanto le necessità caloriche variano moltissimo in base all’età, peso, velocità di crescita e attività fisica.
I pasti dovrebbero essere 5, prima colazione ( 15% calorie) , seconda colazione ( 5% calorie), pranzo ( 40% calorie), merenda ( 10% calorie)  e cena ( 30% calorie).
La quota di proteine dipende dall’apporto energetico e deve limitare il catabolismo proteico. In altri termini, le calorie vanno adeguatamente introdotte per evitare che le proteine vengano utilizzate  a scopi energetici anziché plastici come avviene nelle iponutrizioni. Anche una quota eccessiva di proteine non è corretta dato che l’eccesso di proteine non viene immagazzinato ma bruciato e quindi si ha una maggiore produzione di scorie azotate con un impegno renale e conversione delle stesse in tessuto adiposo. La quota giornaliera raccomandata dal 6° al 12° mese va da 2,09 gr/Kg/die a 1,87 gr/Kg/die, nelle fasi successive la quota diminuisce. Nella 2° e 3° infanzia l’apporto proteico necessario a garantire una buona crescita deve corrispondere all’età e alla taglia del bambino e deve fornire un apporto adeguato di proteine al 50%  animali e al 50% vegetali. Nell’età prescolare la percentuale proteica dovrebbe costituire l’11-13% delle calorie totali. Di fatto gli alimenti proteici devono essere variegati e bilanciati tra carni rosse, bianche, pesce, uova e legumi.
Non è facile stabilire la quota ottimale di carboidrati nella dieta dei bambini, più o meno va dai 9/10 gr/Kg fino ai 2 anni e 13-15 gr/Kg negli anni successivi, all’incirca il 55% prevalentemente costituiti da zuccheri complessi come pasta, pane e riso e con non più del 10% di zuccheri semplici. La fibra alimentare va inserita secondo la tolleranza individuale e tenendo presente la possibilità di chelazione ( sequestro) di sali minerali con ridotto assorbimento degli stessi. Una vecchia regola calcolava la quantità di fibra giornaliera aggiungendo il numero 5 all’età del bambino.
I lipidi, importanti vettori di vitamine liposolubili, costituenti delle membrane cellulari e produttori di energia, entrano nella dieta con una quota del 30% attraverso il grasso contenuto negli alimenti, il condimento, preferibilmente,  con olio EVO e alimenti come il pesce. Gli acidi grassi essenziali, in particolare l’acido arachidonico e acido docosaesaenoico sono importanti nei vari stadi dello sviluppo cerebrale, tissutale ed ormonale. Meglio evitare le margarine contenenti grassi idrogenati.
Il fabbisogno di sali minerali è soddisfatto con l’allattamento, eccezion fatta per il ferro che va integrato con alimenti ricchi di ferro emico come carne e rosso di uovo. Anche il fabbisogno di calcio è soddisfatto con l’allattamento, in seguito con mezzo litro di latte al giorno si copre il 50 % del fabbisogno giornaliero di calcio e fosforo fino ai 5 anni, oltre questa età almeno 250 grammi.
Le vitamine C e D scarseggiano nel latte materno e vaccino, e vanno integrate la prima con succo di arancia o pomodoro, la seconda con una integrazione di 1 mcg al giorno o con l’esposizione solare di una o due ore al giorno anche del solo viso. I bambini divezzati assumono tutte le vitamine con una dieta bilanciata.
Nella pratica quotidiana gli errori più comuni nella dieta dei bambini sono:
  • colazione carente o non fatta;
  • eccessivo introito calorico;
  • ripartizione sbilanciata delle calorie nella giornata con eccesso serale e carenza mattutina;
  • basso consumo di proteine vegetali (legumi);
    consumo dei pasti davanti alla tv;
  • poche fibre;
  • spuntini con alimenti troppo energetici e poco nutritivi ( fast-food e junk food);
  • sedentarietà.
Ecco un po’ di regole generalmente condivise per una corretta dieta dei bambini ( le quantità vanno concordate con il pediatra):
  • Variare spesso la dieta.
  • I pasti principali devono contenere carboidrati (pasta, riso, patate, altri cereali), fibra ( verdure, ortaggi) proteine (carni bianche e rosse, pesce, uova, legumi, formaggio).
  • Meglio mangiare la frutta lontano dal pasto.
  • Alternare la carne con il pesce, il formaggio e le uova.
  • I legumi sostituiscono la carne/pesce/formaggio 2-3 volte a settimana.
    Limitare i salumi.
  • 5 porzioni di frutta e verdura al giorno.
  • Limitare l’utilizzo di sale, meglio non abituare i bambini ad usare il sale aggiunto.
  • Latte o yogurt a colazione con biscotti secchi o fette biscottate e marmellata o muesli e cereali.
  • Spuntino mattutino a base di frutta ( molte scuole adottano il progetto “Porta la frutta a scuola” per limitare il consumo di merendine non sempre bilanciate dal punto di vista nutrizionale)
  • Spuntino pomeridiano a base di latte o yogurt e frutta.
E’ stata lanciata in questi giorni una nuova campagna di educazione alimentare dall’ European Food Information Council (EUFIC) che propone ai bambini un libretto quiz , disponibile in 12 lingue, con domande sulla dieta e consigli su un corretto stile di vita e sana alimentazione.
10 REGOLE PER UNO STILE DI VITA SANO PER I RAGAZZI
  1. Il cibo è divertente… goditelo!
  2. La colazione è un pasto molto importante
  3. Mangia cibi diversi ogni giorno: la varietà è la ricetta della salute
  4. Quale gruppo di alimenti preferiresti? Basa la tua dieta sui carboidrati
  5. Mangia frutta e verdura ad ogni pasto e per un gustoso spuntino!
  6. Troppi grassi non fanno bene alla tua salute
  7. Ecco la merenda! Mangia regolarmente e scegli tante merende diverse
  8. Bevi liquidi in abbondanza
  9. Abbi cura dei tuoi denti! Lavali dopo ogni pasto
  10. Muoviti! Fai attività fisica tutti i giorni
Il rapporto dei bambini con il cibo può essere divertente e salutare o problematico e insalubre, tutto dipende dalla serenità e dalla cultura dell’ambiente dove esso è allevato, tutto dipende, come in ogni cosa, dall’amore che ricevono.
Fonti:
  • Manuale di Dietologia – Maria Venturini – Editoriale Italiana – Roma
  • http://www.eufic.org/
  • http://www.salute.gov.it/

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