Il vaccino antitetano è obbligatorio dal 1968 per i bambini e per alcuni lavoratori, negli USA dal 1948. La copertura vaccinale necessita di un richiamo (booster) ogni dieci anni, ma molti lo dimenticano o preferiscono non farlo ritenendo erroneamente superata la pericolosità dell’infezione da tetano.
Il tetano è una malattia infettiva esotossica acuta e grave, non contagiosa, causata dal Clostridium Tetani, un bacillo Gram-positivo anaerobio sporigeno. L’habitat del bacillo è l’intestino degli erbivori e le sue spore emesse con le feci contaminano il suolo. L’infezione si verifica in seguito a traumi che consentono l’ingresso delle spore del germe (tetano traumatico) e successiva germinazione. La forma vegetativa del germe in condizioni di anaerobiosi si riproduce nell’organismo liberando un’esotossina neurotropa. La neurotossina, detta anche neurospasmina, circola già dopo 1-3 settimane dall’infezione. All’inizio si lega alle terminazioni assoniche dei nervi periferici, poi raggiunge il sistema Nervoso centrale (SNC) tramite il sangue o la linfa, provocando i sintomi tipici del tetano: spasmi muscolari dolorosi generalizzati, rigidità dei muscoli volontari, specialmente della mandibola ( trisma), dei muscoli facciali, (risus sardonicus), del dorso con l’assunzione di una posizione del corpo arcuata ( opistotono), si può verificare la paralisi dei muscoli toracici con insufficienza respiratoria.
tetano puerperale, conseguente ad infezioni da parto o pratiche abortive;
tetano chirurgico (raro) causato da materiale per sutura non sterile di origine animale.
L’incidenza in Italia e nei paesi occidentali oggi è bassa perché dagli anni trenta è disponibile un vaccino anti-tetano. L’incidenza media dal 1992 è di 0,16/100.000 abitanti, nettamente superiore a quella riportata in USA (0,015/100.000 abitanti) e alla media europea (0,08/100.000 abitanti). I casi aumentano con l’avanzare dell’età, gli ultrasessantenni sono maggiormente colpiti perché meno protetti immunologicamente o perché non vaccinati o per non aver effettuato le dosi di richiamo decennali. L’ultimo caso di tetano neonatale risale al 1982.
La letalità in Italia è del 40% , più bassa negli altri paesi industrializzati ( 10% negli USA) , più alta nei paesi in via di sviluppo ( fino al 70%). Ancora oggi nel mondo 49 paesi non sono riusciti ad eradicare il tetano neonatale nonostante l’OMS avesse fissato come obiettivo, la sua eliminazione entro il 2000.
Non è possibile la Herd Immunity ( protezione indiretta dei non vaccinati da parte dei vaccinati se in percentuale superiore al 95%) in quanto il tetano non ha trasmissione inter-umana ed essendo le spore tetaniche ubiquitarie e resistenti ( durano mesi, persino anni), non è possibile l’eradicazione della malattia.
Il tetano è una malattia infettiva esotossica acuta e grave, non contagiosa, causata dal Clostridium Tetani, un bacillo Gram-positivo anaerobio sporigeno. L’habitat del bacillo è l’intestino degli erbivori e le sue spore emesse con le feci contaminano il suolo. L’infezione si verifica in seguito a traumi che consentono l’ingresso delle spore del germe (tetano traumatico) e successiva germinazione. La forma vegetativa del germe in condizioni di anaerobiosi si riproduce nell’organismo liberando un’esotossina neurotropa. La neurotossina, detta anche neurospasmina, circola già dopo 1-3 settimane dall’infezione. All’inizio si lega alle terminazioni assoniche dei nervi periferici, poi raggiunge il sistema Nervoso centrale (SNC) tramite il sangue o la linfa, provocando i sintomi tipici del tetano: spasmi muscolari dolorosi generalizzati, rigidità dei muscoli volontari, specialmente della mandibola ( trisma), dei muscoli facciali, (risus sardonicus), del dorso con l’assunzione di una posizione del corpo arcuata ( opistotono), si può verificare la paralisi dei muscoli toracici con insufficienza respiratoria.
Altre forme di tetano sono:
tetano neonatale, colpisce i neonati in seguito ad infezione durante la cicatrizzazione del moncone ombelicale;tetano puerperale, conseguente ad infezioni da parto o pratiche abortive;
tetano chirurgico (raro) causato da materiale per sutura non sterile di origine animale.
L’incidenza in Italia e nei paesi occidentali oggi è bassa perché dagli anni trenta è disponibile un vaccino anti-tetano. L’incidenza media dal 1992 è di 0,16/100.000 abitanti, nettamente superiore a quella riportata in USA (0,015/100.000 abitanti) e alla media europea (0,08/100.000 abitanti). I casi aumentano con l’avanzare dell’età, gli ultrasessantenni sono maggiormente colpiti perché meno protetti immunologicamente o perché non vaccinati o per non aver effettuato le dosi di richiamo decennali. L’ultimo caso di tetano neonatale risale al 1982.
La letalità in Italia è del 40% , più bassa negli altri paesi industrializzati ( 10% negli USA) , più alta nei paesi in via di sviluppo ( fino al 70%). Ancora oggi nel mondo 49 paesi non sono riusciti ad eradicare il tetano neonatale nonostante l’OMS avesse fissato come obiettivo, la sua eliminazione entro il 2000.
Non è possibile la Herd Immunity ( protezione indiretta dei non vaccinati da parte dei vaccinati se in percentuale superiore al 95%) in quanto il tetano non ha trasmissione inter-umana ed essendo le spore tetaniche ubiquitarie e resistenti ( durano mesi, persino anni), non è possibile l’eradicazione della malattia.
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