Salute mentale - 1

Integrazione per la classe V ec-dietista
Secondo la definizione dell' OMS (WHO) , la salute mentale è uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l'individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all'interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell'ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni.
In un articolo  pubblicato nel 2004 su Mentesana.it, Antonio d'Amore, Psicologo e Psicoterapeuta, con l'espressione salute mentale fa riferimento ad una condizione in cui le funzioni mentali sono in un buono stato tale da garantire lo svolgimento di attività produttive, l'instaurarsi di relazioni sociali soddisfacenti, la capacità di adattamento ai cambiamenti e la capacità di fronteggiare le situazioni avverse .
Con l'espressione malattia mentale, invece, fa riferimento all'insieme di quelle condizioni, i disturbi mentali, caratterizzate da alterazioni nei pensieri, nei comportamenti e/o nell'umore, accompagnate da sofferenza e, in alcuni casi da deterioramento delle funzioni mentali.

I disturbi mentali rispecchiano cambiamenti fisici che avvengono nel cervello, i quali, a loro volta, possono dare luogo ad altri cambiamenti fisici in altre parti del corpo. Esiste una vasta letteratura che documenta incontestabilmente come ci sia molto di "fisico" nei disturbi "mentali" e molto di "mentale" nei disturbi "fisici" .  

A qualunque età, la salute mentale è fondamentale per il raggiungimento di livelli adeguati di apprendimento, di comunicazione con gli altri, di controllo delle emozioni, di elasticità nei comportamenti e di autostima

L'infanzia, la fanciullezza e l'adolescenza sono fasi dello sviluppo individuale, caratterizzate da cambiamenti profondi. In queste fasce d'età, lo stato di salute mentale è stabilito in base al raggiungimento o meno delle varie tappe di sviluppo (motorio, del linguaggio, cognitivo, sociale ed emozionale), oltre che dal tipo di legame affettivo (detto anche attaccamento) mostrato nei confronti degli altri.

Un bambino o un adolescente con un buon livello di salute mentale ha una qualità della vita buona, ossia, ha un rapporto soddisfacente con i familiari e con i coetanei, un buon rendimento scolastico, e non presenta né disabilità, né sintomi psicopatologici.

Distorsioni nel normale processo di sviluppo individuale, possono essere causa di disturbi mentali

Per spiegare meglio come un bambino o un adolescente possa sviluppare un disturbo mentale, è opportuno accennare alcuni principi fondamentali della psicopatologia dello sviluppo.

·  La malattia mentale è frutto dell'interazione di fattori biologici, psicologici e sociali, che entrano in gioco nel corso dello sviluppo individuale. Per capire il perché di certi comportamenti dei bambini o degli adolescenti, dunque, è necessario conoscere bene la storia e le esperienze passate di ciascuno.

·  Nei bambini, c'è la tendenza innata ad adattarsi all'ambiente circostante, per cui se un bambino è "immerso" in un ambiente disturbato o patologico, l'adattamento che ne risulta, facilmente sarà anch'esso disturbato o patologico. La tendenza all'adattamento rispecchia una caratteristica fondamentale del cervello, la plasticità, che è massima durante la giovinezza e si riduce progressivamente col passare degli anni;

· Ciascun comportamento va sempre inserito nel giusto ambito temporale, o età. Per esempio, un’intensa reazione di disagio che faccia seguito all'allontanamento del genitore è normale nei primi anni di vita, ma può essere sintomo di malattia, se manifestata nell'adolescenza o successivamente; e ancora, un'esperienza stressante può produrre effetti profondi, modesti o non produrne affatto, secondo l'età in cui viene vissuta.

· Le condizioni ambientali in cui crescono i bambini sono importanti ai fini della salute mentale. Numerosi studi hanno dimostrato che se le condizioni sono sfavorevoli, si determinano effetti negativi sia nel breve, che nel lungo termine, e non solo sul piano psicologico-emozionale e delle relazioni sociali, ma anche su quello fisico.

 · Un processo di sviluppo patologico si distingue da uno normale per differenze che, a volte, non sono facili da cogliere. In alcuni casi, per esempio, le differenze tra un comportamento normale ed uno patologico sono soltanto d'intensità o di frequenza.

Molto spesso, a determinare lo sviluppo di un comportamento patologico è la presenza di un particolare "fattore di rischio".
Il Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders («Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali»), noto anche con l’acronimo DSM, ( IV edizione) è uno degli strumenti diagnostici per disturbi mentali più utilizzati da medici,psichiatri e psicologi di tutto il mondo. Consiste in una classificazione "nosografica ateorica assiale" dei disturbi mentali. I disturbi mentali vengono definiti in base a quadri sintomatologici, e quest'ultimi sono raggruppati su basi statistiche .
Epidemiologia

Non è sempre possibile discernere con chiarezza l’origine di un disturbo mentale,  l’eziologia spesso rimane nascosta tra le pieghe dei rapporti esistenziali fra:
1. sfera psichica
2. la sfera biologica 
3. sfera sociale
Molteplici sono le cause di natura biologica, ereditaria, sociale, familiare e a volte anche iatrogena che ne determinano la comparsa. 
I principali fattori di rischio implicati nei disturbi mentali sono: 

danni provocati da abuso di alcol, droghe o tabacco, durante la gravidanza;
peso basso (indice di sofferenza fetale) alla nascita;
carattere difficile o predisposizione ereditaria ad un disturbo mentale;
povertà, deprivazione e abbandono;
violenze fisiche o abuso sessuale;
rapporti insoddisfacenti con gli altri;
presenza di familiari con disturbi mentali;
esposizione ad eventi traumatici.L'infanzia, la fanciullezza e l'adolescenza sono età critiche per l'acquisizione ed il mantenimento di un adeguato stato di salute mentale.

Anche nell'età adulta ci sono fattori di rischio che possono portare allo sviluppo di un disturbo mentale; il più importante di tutti è rappresentato dallo stress. E' bene sottolineare, però, che non tutti coloro i quali sono esposti a situazioni stressanti automaticamente sviluppano un disturbo mentale, molto è legato alla "vulnerabilità" (o predisposizione) sia dal punto di vista biologico, che psicologico e sociale.
Gli eventi stressanti più comuni, correlati con i disturbi mentali che hanno origine nell'adulto, sono:   
divorzi;
lutti;
incidenti o traumi gravi;
rapporti fortemente conflittuali in famiglia o al lavoro;
malattie croniche;
E' stato stimato che in media una persona su quattro presenta qualche disturbo mentale. Questi disturbi possono causare conseguenze serie e durature, sia alla persona che viene colpita, che alla comunità di appartenenza.
Fortunatamente, la maggioranza delle persone che sperimentano questo tipo di problemi riesce a superarli o impara a conviverci, specialmente se ricorre tempestivamente all'aiuto di uno specialista.

Purtroppo, da uno studio recente è emerso che circa i due terzi delle persone affette da disturbi mentali non fa ricorso ad alcuna terapia per migliorare la propria condizione, e che, nella maggior parte dei casi, l'ostacolo più grande a ricorrere alle cure specialistiche è dato dai pregiudizi che circondano la malattia mentale .
Profilassi
La crescente consapevolezza dell’aumento dell’incidenza e della sofferenza che circonda i disturbi mentali, ha reso necessarie azioni di prevenzione oltre che di cura di queste patologie.
Le ripercussioni di un disturbo mentale sulla vita di una persona sono estremamente variabili. Se, nel caso di alcune fobie o depressioni lievi l'impatto è pressoché trascurabile, per la schizofrenia, per le forme più gravi dei disturbi d’ansia e depressione, o ancora per l'anoressia, le conseguenze possono essere profonde e colpire il campo familiare, lavorativo, sociale, ecc.. 
Per quanto riguarda la  prevenzione primaria, non è sempre praticabile, poiché le cause del disturbo psichico sono profondamente connesse con le radici e le modalità dell’organizzazione sociale, non serve contare soltanto sul progresso scientifico e tecnico, ma sono indispensabili un complesso di cambiamenti economici e socioculturali di vasta portata, che consentano di affrontare la malattia dell’individuo congiuntamente alla promozione della salute nella collettività. 
Invece, è quasi sempre possibile intervenire nell’ambito della prevenzione secondaria e terziaria.
Sono in particolare 2 le iniziative per promuovere salute mentale che sono alla nostra portata 
1.    Iniziative per migliorare la qualità dei rapporti interpersonali e sociali 
2.    Iniziative per sensibilizzare la popolazione generale sul disturbo psichico
Il medico di base è in grado di aiutare il paziente a distinguere in quale stato egli si trova e, in quanto interlocutore abituale del paziente, è indicato dal Servizio sanitario nazionale come il migliore primo gradino di assistenza al quale rivolgersi in caso di necessità.
Il medico è la persona più indicata per ascoltare e fornire la giusta informazione ed assistenza di fronte a un disturbo comportamentale o mentale. Se lo riterrà opportuno sarà lui stesso a indicare al paziente se il problema segnalato è affrontabile senza ulteriori apporti specialistici o, in caso contrario, sarà necessario andare oltre.
In quest'ultimo caso il medico di base è in grado di fornire tutte le informazioni e di guidare il paziente verso i servizi specialistici di "secondo livello", quelli che intervengono quando la presenza di un disturbo mentale è acclarato. 
La terapia migliore viene dalla collaborazione di più specialisti 
Il disturbo mentale non è un episodio sporadico, ma nella maggior parte dei casi esplode con una crisi iniziale nell’adolescenza o nella prima gioventù, molto spesso dopo un lungo periodo di sofferenza in cui hanno agito negativamente una serie di fattori personali e ambientali. La successiva evoluzione alterna momenti di stabilità o di miglioramento indotto dalle cure a periodi di aggravamento e di riacutizzazione.
Gli specialisti concordano sul fatto che la cura debba avvalersi di strumenti diversi a seconda del tipo e della fase del disturbo, ma quasi sempre per ottenere risultati ottimali è necessario utilizzare in modo integrato i diversi strumenti terapeutici. Così, per esempio, nelle fasi iniziali della malattia e nei periodi di stallo sono molto spesso ancora possibili cure ambulatoriali o domiciliari, mentre in alcune fasi di riacutizzazione del disturbo può rendersi necessario il ricovero, anche obbligatorio.
La riabilitazione
Franco Basaglia è stato un importante rappresentante della  psichiatria italiana del  Novecento. Gli si deve l’introduzione in  Italia della cosiddetta "legge 180" che introdusse una importante revisione della concezione e della previsione ordinamentale sui  manicomi. Oggi però la logica basagliana, per cui la malattia mentale è una condizione sociale da accettare e non una vera e propria patologia da curare, si è rivelata intrinsecamente incompleta ed è stata parzialmente superata. 
In Italia, dopo l'avvento della legge 180/1978, poi recepita nella 833/78 sul riordino del Servizio Sanitario Nazionale, la Salute Mentale ha sostituito la psichiatria come fine dell'operare medico in questo campo. 
La riabilitazione avviene in strutture come centri diurni  comunità terapeutiche residenzialità 
 Strategie nazionali ed internazionali
Per contrastare gli effetti negativi dello stigma e della discriminazione del malato di mente, il Ministero della Salute ha realizzato un Programma di comunicazione, rivolto alla popolazione generale, con particolare riferimento al mondo giovanile:La campagna Stigma  e l'avvio del sito internet www.fuoridallombra.it  
A sei anni dalla Dichiarazione sulla Salute mentale per l’Europa - "Affrontare le sfide, creare le soluzioni", siglata ad Helsinki nel 2005 dai Paesi della Regione Europea dell’OMS, e dal Piano d'Azione ad essa collegato, l’OMS Europa ha avviato il percorso per la formulazione di una nuova strategia.
I temi che la nuova strategia in salute mentale affronterà sono al momento individuati in alcune priorità:
Promozione del benessere e della salute mentale nell’arco dell’intera vita
Riduzione delle disuguaglianze nell’accesso ai servizi di salute mentale
Qualità e sicurezza dei trattamenti e degli interventi terapeutici
Promozione anche della salute fisica per le persone con problemi di salute mentale.
Sitografia
L'articolo , consigliato agli studenti della classe V ec-dietista, è tratto da:
Mentesana.it. 

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