Salute mentale - 2

Integrazione per la classe V  ec-dietista
STRESS
È un meccanismo di adattamento e non rappresenta di per sé una risposta patologica: è conseguenza di un’attivazione emozionale prodotta da stimoli sia interni sia esterni, che superano un filtro cognitivo e vengono considerati una minaccia.
A tale attivazione emozionale fa seguito una serie di manifestazioni comportamentali, somatiche e psichiche riconoscibili come ansia. Lo stress rappresenta una risposta sistemica, globale e integrata dell’organismo, che coinvolge varie funzioni fisiologiche, a stimoli potenzialmente nocivi.
L’eustress o “tensione positiva” sta a testimoniare il buon adattamento della persona agli stimoli esterni ed interni.  In caso contrario, se troppo intenso o prolungato nel tempo può portare ad un indebolimento generale, può insorgere lo stress nocivo o distress.
Si evidenziano le seguenti fasi nello stress:
ü     Fase di allarme
ü     Fase di resistenza
ü     Fase di esaurimento (crollo): l’organismo diventa incapace di mantenere un’adeguata risposta di adattamento.
Meccanismi fisiologici dello stress
Lo stress interferisce con le funzioni somatiche attraverso meccanismi fisiologici a livello di:
ü     sistema nervoso vegetativo
ü     sistema immunitario
ü     sistema neuroendocrino
In ogni individuo, l’organo o il sistema che per struttura, storia pregressa, sovraccarico funzionale risulta più debole è quello che rischia di ammalarsi in una situazione stressante (rischio psicosomatico).
Rispetto a potenziali stressors, alcuni eventi vengono vissuti con particolare intensità emotiva, sia per il loro rilievo sociale ed affettivo, sia per il contesto temporale e spaziale in cui si trova il soggetto.
Sindrome di Burnout :Situazione di stress protratto, in ambito lavorativo.
Esaurimento psichico ed emotivo che provoca un atteggiamento negativo nei confronti di se stessi e del proprio lavoro ed un deterioramento delle relazioni, è una reazione alla tensione emozionale cronica determinata dal contatto continuo con altre persone, in particolare in relazioni d’aiuto con persone sofferenti ( la sindrome interessa in particolare gli educatori e operatori sanitari) .
Sintomi fisici del burnout
Il burnout si manifesta con i seguenti sintomi che si possono presentare in forme e momenti diversi:
stanchezza, necessità di dormire, irritabilità, dolore alla schiena, cefalea, stanchezza agli arti inferiori, dolori viscerali, diarrea, inappetenza, nausea, vertigini, dolori al petto, alterazioni circadiane, crisi di affanno, crisi di pianto.
Gestione dello stress
Lo stress diventa negativo soprattutto in base ai processi di autovalutazione adottati; l'alterazione del proprio equilibrio tende a ripristinarsi spontaneamente mettendo in atto delle strategie di controllo emozionale e di problem solving, alcune adeguate ed efficaci, altre disfunzionali che creano un disagio. Lo stress nella sua accezione negativa, oltre a preludere al burnout, rappresenta di per sé una condizione sgradevole. Pertanto è auspicabile imparare ad adottare efficaci strategie individuali di gestione e prevenzione dello stress.
Strategie individuali per affrontare lo stress
Acquisire, affinare e attingere alle proprie più svariate risorse individuali, sviluppando adeguate strategie di coping, ossia di fronteggiamento di situazioni nuove e problematiche.
• utilizzando tecniche di rilassamento
• attraverso la cura di sé e del proprio tempo libero
• partecipando a corsi di formazione
• ricercando nuovi stimoli professionali
• affinando uno stile di comunicazione assertiva
Attraverso l’adozione di strategie funzionali di gestione dello stress finalizzate alla prevenzione del burnout, l’obiettivo allargato diviene migliorare la salute, il benessere e la qualità di vita.
La salute mentale è…  Star bene con se stessi e con gli altri - Health 21, OMS
(se vuoi continua a leggere su questo link http://www.farmacoecura.it/malattie/stress-cause-sintomi-e-cura/ )
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Con il termine Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) si fa abitualmente riferimento a un disturbo o disagio caratterizzato da un alterato rapporto con il cibo e con il proprio corpo. Nei disturbi alimentari l’alimentazione può assumere caratteristiche assai disordinate, caotiche, ossessive e ritualistiche tali da compromettere la possibilità di consumare un pasto in modo “abbastanza normale” e da mantenere normali attitudini verso il cibo e il momento del pasto. Accanto all’alterazione del comportamento alimentare vi è una alterata valutazione del corpo e delle sue forme, con la sensazione di essere grassi e brutti e quindi socialmente non accettabili. Questa condizione può fortemente influenzare la propria autostima. Quando le caratteristiche del disturbo alimentare divengono importanti e coincidono con i criteri diagnostici di uno stato patologico specifico come quelli riportati nei manuali medici, allora si può parlare di vera e propria malattia. Tra questi disturbi, classificati come ben precise patologie, sono comprese l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e i disturbi non altrimenti specificati (nella terminologia inglese definiti come EDNOS: Eating Disorders Not Otherwise Specified).
I disturbi dell’alimentazione non altrimenti specificati (EDNOS nella terminologia inglese) comprendono da un lato situazioni simili all’anoressia o alla bulimia alle quali manca tuttavia uno dei criteri richiesti per la diagnosi e vengono perciò definite anche sindromi parziali o disturbi sotto soglia, dall’altro una serie di disturbi ancora non completamente definiti e delineati. ( exerciting, nibbling, vomiting, deiting, ortoressia...)
( NB ti ricordo che questi argomenti sono stati trattati nella programmazione del precedente a.s.e le anoressie sono a pag. 366.
Altri casi di problemi di natura mentale frequenti nelle comunità sono :
depressione pag 269
nevrosi, psicosi, autismo e schzofrenia pag. 406-407)

Commenti