Acne Giovanile

ACNE GIOVANILE

INTRODUZIONE
L’Acne giovanile è uno dei disturbi cutanei più diffusi soprattutto nell’adolescenza che colpisce i giovani dai 12-13 anni. Esso, costituisce un importante problema dal punto di vista psicologico in quanto esordisce in zone visibili del corpo, come la cute del viso, creando disagi relazionali. Nel 15% dei casi, assume le caratteristiche di una vera e propria malattia della pelle e la terapia, quindi, deve essere scelta dal medico in base alla gravità e al tipo di lesioni.
SINTESI
Le sedi cutanee coinvolte sono le aree con maggiore concentrazione di ghiandole sebacee, soprattutto volto, regione scapolare e  regione sternale. L’acne è la malattia cutanea più comune, ma non solo, è la condizione patologica con la più alta incidenza cumulativa nella popolazione generale.
NOSOLOGIA DELL’ACNE
Dallo studio storico della nosologia dell’acne, comprendiamo che gli antichi autori già 2000 anni fa, avevano intuito che questa malattia descritta come una “dermopatia pleiomorfa”, fosse legata alla seborrea ed inquadrata come un fenomeno infiammatorio. Gli autori che nel corso del secolo hanno descritto i vari quadri clinici dell’acne erano medici, religiosi, filosofi e talvolta pittori ed artisti, infatti con gli scritti e le loro opere pittoriche, hanno mostrato con grande attenzione le diverse fasi evolutive dell’acne. Una delle affermazioni più recenti sull’acne, è quella di L.A. Duhring del 1877, dove nel suo “Trattato sulle malattie della pelle” formula la più completa definizione dell’acne: “un’affezione infiammatoria della ghiandola sebacea abitualmente cronica, non contagiosa, caratterizzata dal formarsi di papule, noduli e pustole che si sviluppano con maggiore frequenza al volto”.

EZIOPATOGENESI
L’acne è una malattia scatenata da una molteplicità di agenti eziologici che determinano le lesione attraverso meccanismi patogenetici, dove le ghiandole sebacee producono in particolari condizioni più sebo del normale. Essa è caratterizzata da:
·         iperfunzionalità delle ghiandole sebacee;
·         ipercheratinizzazione follicolare.
Intervengono inoltre F ATTORI ENDOGENI che si distinguono in:
·         GENETICI = sono responsabili di una certa predisposizione familiare determinando l’evoluzione della malattia;
·         SESSUALI=  gli ormoni ipertrofizzano le ghiandole sebacee che aumentano la produzione di sebo (progesterone, androgeni).
E FATTORI ESOGENI che sono:
·         INFETTIVI = i batteri sono responsabili indiretti dell’acne, in quanto la lipasi di origine batterica scinde i trigliceridi del sebo in glicerolo e acidi grassi liberi, nella quale riescono a trovare un terreno di crescita ideale. I maggiori batteri in causa sono: propiono batteri (P. acnes), stafilococcus aureus e pitirosporum ovale (lievito).
Alcuni dei FATTORI CONCAUSALI che determinano ad incrementare sono:
·         FATTORI PSICOSOMATICI = gli stress emozionali aggravano l’acne mediante un indebolimento temporaneo delle difese immunologiche;
·         ECCESSIVA PRODUZIONE ORMONALE = caratterizzato dall’aumento nel sangue delle concentrazioni ormonali nei soggetti acneici;
·         FATTORI CLIMATICI = l’acne migliora in estate in circa il 70% dei casi, grazie all’azione degli U.V che migliorano le seborrea e l’ipercheratosi follicolare;
·         FATTORI INTESTINALI = la stipsi causa una mancata eliminazione delle tossine che si accumulano nella pelle diminuendo l’efficacia del “mantello cutaneo”, prodotto dalle ghiandole sebacee e dalle ghiandole sudoripare;
·         FATTORI DIETETICI =  l’ingestione eccessiva di grassi, carboidrati e alcolici peggiorano l’acne;
·         FATTORI VOLUTTUARI = caratterizzata da un’associazione di prevalenza tra acne e fumo di sigaretta.
La patogenesi dell’acne giovanile si sviluppa in tre fasi:
FASE PRIMARIA
E’ caratterizzata dai cosiddetti “punti neri” (o comedoni), che sono dei “tappi di cellule” che impediscono l’uscita delle ghiandole sebacee. Il risultato è un rilievo cutaneo dovuto alla secrezione sebacea che non ha più possibilità di scaricarsi all’esterno. Questo ingorgo, avviene per l’iperproduzione di sebo da parte della ghiandola sotto gli influssi ormonali.
FASE SECONDARIA
E’ detta infiammatoria (o pustolosa), cioè si crea una infiammazione locale cospicua, il classico “brufolo. In questa fase, la cute si riempie pustole determinati da colonie di batteri della pelle che infettano le parti occluse dei dotti escretori sebacei.
FASE TERZIARIA
Viene chiamata nodulocistica. Si possono formare noduli, cioè espansioni molto dure delle pustole che lasceranno inevitabili cicatrici. In età adulta (soprattutto in chi è dedito al fumo e ad alcool) può presentarsi l’acne, cioè il volto presenta chiazze rosse con dilatazione dei vasi sanguigni superficiali.
FATTORI DI RISCHIO
I fattori che possono favorire, peggiorare, migliorare l’acne sono:
·         “predisposizione genetica” -  i soggetti con acne grave riconoscono una predisposizione familiare. La malattia è stata diagnosticata in gemelli omozigoti sarebbero determinanti nel favorire l’insorgenza dell’acne. Inoltre, i soggetti di razza bianca sono maggiormente predisposti rispetto ai neri e agli asiatici;
·         “Ciclo mestruale” -  la malattia peggiora in fase pre-mestruale mentre il decorso della malattia è imprevedibile durante una gravidanza;
“dieta” -  sono segnalati cibi che possono far peggiorare o migliorare l’acne. E’ noto che l’acne è poco frequente in alcune zone rurali dell’Africa (Kenya, Zambia, Sud Africa), e in alcune popolazioni tipo gli Eschimesi, per il loro regime alimentare. I soggetti di queste popolazioni possono sviluppare la malattia solo se si spostano definitivamente in Paesi Occidentali, cambiando stile di vita e alimentazione. Tuttavia, i risultati di alcuni studi riportano il ruolo chiave tra l’iperinsulinemia (dosaggio elevato di insulina nel sangue) e la secrezione di elevati livelli di testosterone quale possibile causa dell’acne ;
·         “ambiente” -  il caldo umido è una condizione che può favorire l’insorgenza dell’acne ;
·         “esposizione al sole” -  favorisce un miglioramento clinico transitorio se sono presenti lesioni infiammatorie e in autunno e in inverno la malattia peggiora ;
·         “fattori psicologici” -  concorrono nel soggetto predisposto a favorire l’insorgenza o il peggioramento clinico. Negli ultimi 20 anni è stato osservato un aumento dei casi di acne, soprattutto donne, dovuti a:  influenza ormonale, stress, cosmetici occlusivi applicati sulla pelle;
·         “farmaci” -  diversi i principi attivi che inducono l’acne: ormoni androgeni, steroidi, corticosteroidi, litio, alogenati.
MANIFESTAZIONI CLINICHE
L’esordio della sintomatologia si ha in età prepubere e dopo circa 4-5 anni il quadro clinico raggiunge il grado massimo di severità, per poi risolversi intorno ai 20 per i maschi e 25 anni per le femmine. Nelle fasi iniziali si hanno:
LESIONI NON INFIAMMATORIE
· “comedone chiuso” – definito anche punto bianco, è una formazione cistica rilevata che appare come una piccola salienza biancastra, il cui sbocco in superficie non è rilevabile;· “comedone aperto” – definito anche punto nero, si presenta come un piccolo rilievo centrato da una cavità corrispondente all’orifizio follicolare dilatato, riempita di materiale corneo di colore bruno-nerastro
LESIONI INFIAMMATORIE
· “papule” – sono lesioni infiammatorie, rilevate, di colorito rosso-roseo. Sono caratterizzate da un intensa reazione flogistica, con accumulo di granulociti, neutrofili e linfociti;
· “pustole” – sono raccolte di materiale purulento di colore bianco-giallastro e possono durare qualche giorno;
· “noduli” – si formano quando il processo flogistico è tendente alla cicatrizzazione. E’ di colore rosso-violaceo, con successivo rammollimento centrale e può evolversi con l’emissione del materiale purulento portando alla formazione di una cicatrice;
· “cisti” – è una lesione cavitaria, di consistenza duro elastica, di grandi dimensioni e di colore roseo-giallastro. Possono essere infiammate, con cute rosso-cianotica o non infiammate.
ESITI CICATRIZIALI
Conseguenze permanenti dell’acne, inestetiche, e talvolta deturpanti, sono dovute a processi riparativi e precedenti lesioni cutanee di notevoli dimensioni. L’insieme di queste lesioni dà il quadro dell’acne polimorfa giovanile.

EPIDEMIOLOGIA
L’età più colpita è quella giovanile ad iniziare dai 13 anni circa, con un picco verso i 15-17 e fino ai 22-23 anni in media. Nei caucasici interessa un terzo dei soggetti. Il sesso maschile è colpito con frequenza lievemente maggiore, ma alla fine del XX secolo è stato rilevato un aumento dell’acne anche nel sesso femminile. La massima insorgenza di tali manifestazioni nell’età adolescenziale si spiega con l’aumento della secrezione di “androgeni”. Le forme più gravi, infatti, sono quasi tutte a carico del sesso maschile. Tra le popolazioni bianche e nere, ci sono differenze nell’evoluzione delle lesioni, infatti queste ultime presentano un maggiore rischio riguardo le forme infiammatorie più gravi. Nel complesso, dai vari studi si possono trarre le seguenti conclusioni:
· l’acne compare nei maschi (12-13 anni), qualche anno più tardi nelle femmine (11 anni);
· l’acne è associata ad un’anamnesi familiare positiva (in circa il 40% dei soggetti) nei parenti di I grado;
· esiste una corretta correlazione tra acne e pubertà con una prevalenza negli adolescenti pari al 70-87%; il picco di massima incidenza della malattia è più precoce nelle femmine (intorno ai 17-18 anni) che nei maschi (19-21 anni).

DECORSO CLINICO
Il decorso di questa dermatosi infiammatoria, così definita a livello clinico, ha inizio con la comparsa dei cosiddetti punti neri o comedoni che poi progressivamente lasciano spazio a manifestazioni infiammatorie come le papule e le pustole.

DIAGNOSI
La diagnosi dell’acne non è sempre facile perché, i tipi di acne sono davvero molteplici e simili tra di loro da non riuscire a comprendere, ad una prima vista, di che tipo di acne un paziente sia affetto.
E’ necessario infatti conoscere lo stato di salute della persona, eventuali malattie e soprattutto è importante conoscerne lo stile di vita, per capire se fuma, se eccede nel cibo o nell’alcool.
Inoltre, anche l’età del paziente può dire la tipologia di acne di cui esso può essere affetto. Può essere pertanto utile sottoporsi ad un test di intolleranze alimentari, quando si sospetta che la causa dell’acne sia legata a fattori di alimentazione, oppure si prescriverà un emocromo o un urino coltura per valutare il dosaggio degli ormoni. Anche un’ecografia, in questi casi, può essere utile per evidenziare l’eventuale presenza di cisti.

TERAPIA
Se l’acne è lieve ed è caratterizzata solo da manifestazioni comedoni che, è sufficiente una terapia topica (localizzata), mentre nelle forme moderate e gravi è necessario il trattamento sistemico.
· “retinoidi” – hanno un’azione cheratolitica e favoriscono l’esfoliazione della pelle. I retinoidi di terza generazione svolgono anche una blanda azione anti-infiammatoria sulle papule dell’acne. I principi attivi maggiormente noti sono: tretinoina, isotretinoina, adapalene, tazarotene e l’effetto collaterale più frequente è la secchezza cutanea;
· “benzoilperossido” - - applicato sulla pelle si trasforma in acido benzoico con liberazione di ossigeno attivo. Svolge azione cheartolitica a antimicrobica;
· “antibiotici” - gli antibiotici sia a uso locale che ingeriti,finalizzati a debellare la fase infiammatoria-pustolosa; la pillola anticoncezionale,che riduce considerevolmente la produzione ormonale. Per la fase nodulocistca si utilizzano diversi antibiotici, molto potenti che però hanno serie controindicazioni ed effetti collaterali;
· • “acido azelaico” - è un farmaco consigliato nei soggetti acneici che non tollerano i retinoidi topici e può creare un ipopigmentazione (comparsa di macchie più chiare).
La terapia sistemica è indicata per le forme moderate e/o gravi di acne e il farmaco consigliato può essere assunto sotto controllo medico, anche per 12 settimane.
· “antibiotici” – alcuni di essi possono avere effetti collaterali come nausea, vomito e vertigini. Tutti gli antibiotici indicati potrebbero favorire l’insorgenza di una candidosi vaginale. Un problema, è la resistenza che alcuni ceppi hanno sviluppato nei confronti di alcune molecole antibiotiche, che risulterebbero inefficaci per il controllo e la guarigione della malattia;
· “terapia endocrina” – i principi attivi più comuni sono: ciproterone acetato, e la flutamide. Riguardo l’uso dei contraccettivi orali, sono caratterizzati da una bassa attività androgenetica che conducono ad effetti collaterali quali: cefalea, edema alle gambe e aumento del peso corporeo.
· “corticosteroidi” - solo in casi selezionati in cui è presente una disfunzione congenita delle ghiandole surrenaliche sono somministrati per breve periodo per inibirne la funzionalità ghiandolare e di conseguenza la produzione di androgeni.

LE CURE ALTERNATIVE
OMEOPATIA
In molti giovani acneici la maschera acneica è un mezzo di protezione da una realtà esterna considerata minacciosa. Esistono buone medicine omeopatiche che riducono la paura del mondo ed il bisogno di auto proteggersi.
FITOTERAPIA
Nelle cure con le erbe la “Bardana”, con il “Carciofo”, aiuta il drenaggio delle tossine da parte del fegato, è un ottimo antibiotico usata localmente e regolarizza il tasso di zuccheri nel sangue. La “Viola tricolor” (o viola del pensiero) è la pianta più specifica per l’acne per i suoi poteri antinfiammatori e decongestionanti.
AGOPUNTURA
Per la medicina cinese l’acne è un “fuoco che cova sotto la pelle” e che non riesce pienamente ad uscire. Quindi, si interviene localmente con aghi, pomate e decotti di erbe cinesi. Molto utile è l’impiego di una metodica in uso dall’antichità nella medicina tradizionale cinese: la coppettazione. Si usano delle coppette di vetro in cui con un fiammifero si ricava il vuoto e che si applicano in punti della schiena per circa dieci minuti.
AROMATERAPIA
Vengono utilizzati: limone, arancio dolce o amaro lavanda, geranio, rosa ed essenze dalle proprietà drenanti e decongestionanti.

COMPLICAZIONI
Le complicazioni più frequenti dell’acne sono le cicatrici e raramente i cheloidi (i quali sono comuni nei neri) e sono imputabili ad un trattamento non tempestivo o non idoneo all’entità clinica della malattia. Due ulteriori complicazioni possono essere l’edema indurato del volto, che si localizza principalmente in corrispondenza delle palpebre e della regione naso-labiale e si presenta dolente, e rarissimamente il reumatismo acnenico, un’infiammazione sistemica a carico dei legamenti e delle caspule articolari.





SITOGRAFIA







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