Circa
il 3-4% della popolazione nel mondo è affetto da “psoriasi”,
dermatite eritemato-squamosa a decorso cronico classificata nel
gruppo delle IMIDs (Immuno-mediated Inflammatory diseases) ,
associata spesso ad un'artropatia, e caratterizzata da una genesi
multifattoriale, a cui concorrono fattori genetici e ambientali .
La
psoriasi, in circa il 6-30% dei casi può interessare le
articolazioni, le inserzioni tendinee, quelle legamentose e le ossa.
A tutt’oggi, il paziente affetto da psoriasi rischia di vivere la
stessa diffidenza e indifferenza quotidiana, per cui deve esserci la
volontà di correggere alcuni comportamenti sociali che
hanno radici nella disinformazione.
NOSOLOGIA
DELLA PSORIASI
Secondo
alcuni autori, segnalazioni riguardanti la psoriasi comparirebbero in
alcuni papiri egiziani e in diversi libri dell'Antico Testamento.
Quello che è certo che fin da allora i pazienti affetti da psoriasi
venivano isolati e addirittura nel Medioevo perseguitati oppure messi
al rogo perché si pensava che la malattia fosse contagiosa.
Questa patologia, era confusa con la lebbra, della quale veniva
considerata una forma non mutilante e non contagiosa chiamata "lepra
graecorum" nella sua forma cronica e stabile, e "psora
leprosa" nella forma attiva o instabile, policiclica e
confluente. Perfino nella classica descrizione della psoriasi fatta
da Willan nel 1808 veniva usato il termine "lepra". La
confusione continuò fino alla metà dell'800, quando il dermatologo
austriaco Ferdinand Ritter von Hebra, fondatore della Nuova Scuola
Viennese di Dermatologia che divenne il punto di riferimento della
Dermatologia moderna, dimostrò che le due forme suddette erano parte
di un’unica malattia, la psoriasi, differente invece dalla lebbra.
EZIOPATOGENESI
La
psoriasi non è solo una manifestazione cutanea ma rappresenta una
condizione infiammatoria cronica caratterizzata da un'alterazione del
sistema immunitario che si manifesta in ugual misura sia negli uomini
sia nelle donne. L'eziopatogenesi è complessa perché sono coinvolti
contemporaneamente diversi fattori genetici, immunitari e ambientali.
La malattia è caratterizzata da:
·
«iperproliferazione dei cheratinociti» - aumenta il
numero delle cellule attive e la loro velocità di replicazione.
permettendo alle cellule di raggiungere lo strato più superficiale
della cute (strato corneo) in 4 giorni invece di 28;
·
«rallentamento della cheratinizzazione» - mancata o
deficitaria formazione di uno strato corneo integro e funzionale;
· «infiltrazione
di linfociti T», Th1 - cellule specifiche del sistema immunitario
che producono sostanze chimiche (citochine) responsabili
dell'infiammazione presente nella psoriasi;
Molteplici
sono le ipotesi che cercano di spigare l’insorgenza della psoriasi:
·
“controllo genetico” - attivazione e modificazione di diversi
geni;
· “alterazioni
quantitative o qualitative dei cheratinociti” - modificazioni
ultrastrutturali o biochimiche delle cellule dell'epidermide;
· “diregolazione
del sistema immunitario” - attivazione dei linfociti T responsabili
dell'induzione incontrollata della replicazione cellulare dei
cheratinociti;
· “disregolazione
citochimica” - e secrezione di specifiche sostanze chimiche, quali
interleuchina 2 (Il-2), interferon gamma (INF-γ) e soprattutto Tumor
Necrosis Factor Alpha (TNF-α).
FATTORI
DI RISCHIO
I
Fattori che possono far precipitare o peggiorare la psoriasi sono i
qui sotto elencati:
· “traumi”
- il fenomeno, noto come isomorfismo reattivo o di Koebner, spiega la
comparsa della psoriasi in sedi cutanee sottoposte a traumi o
microtraumi;
· “infezioni”
- soprattutto nei bambini si può osservare una riattivazione o
peggioramento della psoriasi dopo qualunque tipo d'infezione
sistemica;
· ”farmaci”
- come progesterone, tetracicline, e cortisone (possono
scatenare alcune forme cliniche della psoriasi;
· “eliobalneoterapia”-
nella maggioranza dei casi l'esposizione solare e i bagni di mare
rappresentano un fattore di miglioramento, anche se alcuni soggetti
fotosensibili, con fototipo chiaro, di tipo I e Il, possono
peggiorare per una sorta di fenomeno di Koebner indotto dagli UV
(esposizioni violente con eritema solare importante);
· “eventi
stressanti”- sono importanti nel condizionare la storia della
malattia, infatti in oltre il 75% dei casi le recidive o le
esacerbazioni sono precedute da stress. Malgrado una riconosciuta
tendenza degli psoriasici a vivere con maggiore fragi-lità gli
eventi stressanti, non si ritiene che esistano particolari "devianze
psicologiche o psichiatriche" in questi pazienti. Talora la
manifestazione della malattia è essa stessa un fattore di stress;
· “dieta”-
il suo ruolo non è chiaro, anche se la bassissima prevalenza della
psoriasi in alcune popolazioni (lapponi, norvegesi) ha attirato
l'attenzione sull'effetto benefico dell'olio di pesce e degli acidi
grassi polinsaturi.
MANIFESTAZIONI
CLINICHE
La
forma volgare della psoriasi è una papula-placca eritemato squamosa,
generalmente ovolare, circondata da un alone biancastro (alone di
Voronoff). Le squame appaiono biancastre o argentee, secche, grandi e
spesse, assumono quali l'aspetto di una valva di ostrica. La
superficie delle lesioni è generalmente secca. La psoriasi si
localizza sulle superfici estensorie delle articolazioni (gomiti,
superficie ulnare dell'avambraccio, ginocchia) alle gambe, alla
regione sacrale ma può interessare anche il cuoio capelluto o le
unghie. L'esame della placca psoriasica consente l'osservazione
di alcuni aspetti caratteristici:
·
“segno della goccia” - il grattamento metodico delle squame le
sfarina come gocce di cera;
·
“pellicola di Duncan Bulckley” - pellicola traslucida aderente
che si osserva dopo aver grattato via le squame sovrastanti;
·
“segno di Auspitz” - definisce il fine stillicidio ematico,
che si intravede dopo aver asportato la pellicola traslucida.
EPIDEMIOLOGIA
La
psoriasi è una malattia molto diffusa in tutto il mondo. Si
stima che il 2-4 % della popolazione ne sia colpito, e
tale dato è valido per la popolazione italiana. Sappiamo per certo
che la malattia ha un andamento cronico, con numerose
riacutizzazioni, miglioramenti e persistenti remissioni. Queste si
riscontrano nel 17-55% dei casi e possono avere una durata da 50
anni. In genere l'esordio precoce, nell'adolescenza, è predittivo di
una maggiore gravità della psoriasi. Studi di prevalenza sulla
popolazione dei Paesi occidentali indicano tassi oscillanti tra 1,4 e
il 4,8 % con valori superiori nei Paesi del Nord Europa rispetto al
Sud, è interessante, infatti, osservare che nelle
nazioni settentrionali (Svezia, Norvegia) la frequenza è più
elevata, mentre alcune popolazioni che vivono in territori ben
definiti (indiani d'America, eschimesi), praticamente non ne
soffrono. Non è presente nessuna differenza tra il sesso maschile e
quello femminile, anche se le donne tendono ad ammalarsi più
precocemente. Riguardo l’incidenza, scarsi sono invece i dati
riferiti alla popolazione, cioè la stima dei nuovi casi di psoriasi
che insorgono in una determinata popolazione ogni anno. Uno
studio effettuato nella città di Rochester, Minnesota (Usa) nel
periodo 1980- mostrato un tasso di incidenza di 57,6 per 100.000
residenti (maschi: 54,0.000; femmine: 60,0.000). Sulla base di tali
dati, negli Stati Uniti si avrebbero circa 150.000 nuovi casi di
psoriasi ogni anno. Uno studio descrittivo eseguito in Italia
dall'Associazione Italiana per lo Studio della Psoriasi (AISP)
reclutando, i centri dermatologici italiani, i primi 10 casi giunti
all'osservazione ogni mese in ciascun centro fornisce i seguenti
dati: su 7992 pazienti, l'80% presentava una psoriasi volgare. Ne
concorrono inoltre:
FATTORI ETNICI
La
psoriasi risulta essere meno frequente nelle popolazioni che vivono
nelle aree tropicali e subtropicali rispetto a quelle che risiedono
alle latitudini più temperate e la razza bianca risulta più
colpita, mentre lo sono meno quella orientale e la razza nera. La
prevalenza della psoriasi varia da zero (cioè nessun caso di
soggetti affetti riscontrato nel campione) negli indios dell'America
latina, allo 0,3% nella popolazione cinese di Hong Kong, allo 0,6%
nei lapponi norvegesi, all'1,4-2,9% riscontrato in diverse
popolazioni di razza bianca del nord Europa e Stati Uniti.
ETA’
DI INSORGENZA
In
uno studio eseguito nella popolazione tedesca, sono stati riscontrati
due picchi di insorgenza, uno precoce (16-22 anni) e uno tardivo
(57-60 anni) 3. 1 soggetti con familiarità per psoriasi mostrano la
tendenza a un più precoce esordio della malattia. Inoltre,
il rischio di sviluppare la psoriasi nel corso della vita risulta
circa 3 volte maggiore nei discendenti di soggetti affetti
precocemente da questa malattia rispetto ai discendenti di coloro che
l'avevano sviluppato dopo i 30 anni, risultando più precoce
l'insorgenza nel sesso femminile (picco giovanile di insorgenza fra 5
e 9 anni) che in quello maschile (picco giovanile di insorgenza fra
15 e 19 anni).
EPIDEMIOLOGIA ANALITICA
Nella
metà degli anni Ottanta, O'Doherty segnalò un'associazione fra
abitudine al fumo e pustolosi palmo-plantare, da alcuni considerata
una variante clinica della psoriasi. Qualche anno dopo,fu
eseguito uno studio caso-controllo finalizzato a indagare l'eventuale
ruolo del fumo di sigaretta come fattore di rischio per la psoriasi.
Questo studio ha mostrato l'esistenza di una netta associazione fra
abitudine al fumo di sigaretta e psoriasi. Questo significa che
chi fuma ha più del doppio della probabilità di essere affetto
da psoriasi rispetto a chi non fuma. L’analisi fu ripetuta
indagando l'attitudine al fumo dei casi e dei controlli prima della
data di esordio della malattia.Tale associazione fù evidenziata
anche per il gruppo di soggetti che presentavano la forma “volgare”
a placche,è inoltre interessante notare che è stata
evidenziata un'associazione fra numero di sigarette fumate e rischio
di psoriasi (maggiore è il numero di sigarette, più forte è
1’associazione con la malattia), infatti, il rischio associato al
fumo risultava di 2,1 volte per chi fumava più di 15 sigarette al
giorno rispetto ai non fumatori. Il ruolo dell'assunzione di alcol
sul rischio di psoriasi è ancora oggetto di discussione; sebbene
alcuni studi mostrino che a psoriasi è più frequente fra i
bevitori, altri studi non hanno riscontrato alcuna associazione
statisticamente significativa fra le due condizioni.
DECORSO
CLINICO
La
psoriasi ha un decorso cronico - recidivante anche per anni con
periodi di miglioramento specie nei periodi estivi alternati a
periodi di peggioramento specie d'inverno. Secondo un lavoro
presentato all’ American College of Cardiology 59th Annual
Scientific Sessions I ricercatori del Copenhagen University
Hospital in Danimarca hanno monitorato i pazienti affetti di
psoriasi, relativamente alle malattie cardiache , ictus e morte negli
adolescenti e negli adulti nella popolazione della Danimarca tra il
1997 e il 2006 per un totale di 40.000 pazienti. Hanno trovato
che le persone con la psoriasi grave hanno il 54% di probabilità in
più di subire un ictus, il 21% di avere un attacco di cuore, e 53%
in più di probabilità di morire nel corso di un periodo di 10 anni,
rispetto alle persone normali.
DIAGNOSI
E'
importante porre tempestivamente la diagnosi, con anamnesi familiare
e determinazione degli antigeni di istocompatibilità, in quanto la
terapia specifica, può modificare drasticamente il decorso
invalidante della malattia.
TERAPIA
L'approccio
terapeutico varia in base al tipo di manifestazione cutanea e
all'estensione della malattia e può prevedere la fototerapia
e/o la somministrazione di specifici farmaci topici o sistemici,
quest'ultimi caratterizzati sempre più da un'azione mirata perché
bloccano e neutralizzano fini meccanismi citochinici. Fondamentale
prima della prescrizione è la valutazione delle condizioni generali
della persona e della presenza di comorbilità, ovvero
l'associazione della psoriasi con un'altra malattia per consigliare
il trattamento medico e ridurre al minimo il rischio di effetti
collaterali. La medicina alternativa consiglia inoltre la
meditazione, i fiori di Bach, la riflessologia plantare, la
fitoterapia e una sana l’alimentazione. E’ necessario che
nella nostra dieta ci siano tutte quelle vitamine che riparano e
proteggono la pelle come le vitamine del gruppo B, le vitamine
A, C, D, E. Per curare la psoriasi è molto importante
equilibrare l’assunzione di omega 3 e 6, assumere lo zinco,
conosciuto anche per la sua capacità di riparare le lesioni della
pelle. Alcuni ricercatori hanno inoltre scoperto che un aumento del
consumo di fibre presenti in cereali integrali, legumi, fermenti
lattici, frutta e verdura dà risultati positivi. Oltre ad una
sana e mirata alimentazione la medicina alternativa consiglia di
curare la psoriasi anche con un la fitoterapia.
COMPLICAZIONI
La psoriasi può
complicarsi con manifestazioni sistemiche anche gravi. Uno dei quadri
temibili è la cosiddetta forma pustolosa, costituita da un quadro
di solito molto diffuso con impetiginizzazione delle lesioni, che si
infettano estesamente. Grave è anche la
cosiddetta eritrodermia esfoliativa, che trasforma le
lesioni talora estese, ma sempre discrete della psoriasi, in una
unica lesione che riguarda l’intera cute, con problemi
di perdita di liquidi e di proteine attraverso la
superficie cutanea. Una forma a parte è la cosiddetta
“poliartrite psoriasica”, che consiste nel concomitare di
una poliartrite cronica progressiva che ricorda molto
l’artrite reumatoide con un quadro psoriasico. Le due malattie
sembrano essere collegate perché di solito al recedere dell’una si
nota anche un miglioramento sintomatologico dell’altra; si potrebbe
anche trattare di coincidenza di due patologie completamente diverse
che migliorano con la somministrazione degli stessi farmaci
(antinfiammatori steroidei).
CONCLUSIONI
Nel
trattamento di queste patologie, nonostante il progresso delle
ricerche ancora in via di sviluppo, si dovrebbe continuare ad
incrementare un’adeguata informazione e pubblicità al fine di
promuovere la divulgazione di adeguate norme igieniche e di
comportamenti corretti che aiutino in particolar modo i soggetti
affetti, soprattutto la popolazione giovanile, a far si che non
emergano problemi anche di tipo relazionale e gestazionale della
patologia stessa.
ADIRANA
MURANI IV B ECONOMO-DIETISTA
SITOGRAFIA
http://www.automedicazione.it/;
http://www.salute.gov.it/;
http://www.epicentro.iss.it/;
http://www.ccm-metwork.it/;
http://www.acnestop.it/;
http://www.pediatrica.it/;
http://www.lucianoschiazza.it/;
http://www.idoctors.it/blog/;
http://www.lapelle.it/dermatologia/dermatologia_urgenza.htm;
http://takecareblog.iljournal.it/;
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