La mononucleosi

La mononucleosi è una malattia infettiva virale causata dal virus di Epstein-Barr, che appartiene alla famiglia dei virus della varicella e dell’herpes labiale. E’ una malattia comune dell’infanzia e dell’età giovanile, è uno dei virus più comuni dell'uomo (negli Stati Uniti, ben il 95% degli adulti tra i 35 ei 40 anni sono stati infettati). I neonati diventano suscettibili di EBV nel più breve tempo la protezione degli anticorpi materni (presente alla nascita) scompare.




Storia dell’EBV
L'EBV fu isolato a Londra per la prima volta nel 1964 da Anthony Epstein e Yvonne Barr. Questi virologi inglesi avevano ricevuto dall'Uganda e messo in coltura delle cellule prelevate da pazienti africani affetti da un particolare linfoma che colpiva le zone malariche sub-sahariane. I prelievi erano stati eseguiti da Dennis Burkitt, che dal 1958 aveva individuato e descritto questa malattia e ne aveva analizzato le caratteristiche epidemiologiche. Isolando una linea cellulare e analizzando le cellule al microscopio elettronico, Epstein e Barr scoprirono la presenza di questo nuovo herpesvirus che, in loro onore, venne chiamato virus di Epstein-Barr.
Considerato pertanto all'inizio come responsabile del linfoma di Burkitt, il virus fu in seguito ritrovato nella quasi totalità degli individui adulti e il suo ruolo nella patogenesi del tumore africano fu messa in discussione.
Dal 1968 si sa che nella maggioranza degli individui infettati l'EBV non provoca manifestazioni patologiche o provoca una forma indistinguibile dalle comuni infezioni respiratorie da virus; in alcuni casi è responsabile della malattia benigna nota come mononucleosi infettiva e comunque è associato, oltre che al linfoma di Burkitt, ad altri tipi di tumore maligno, tra cui il linfoma di Hodgkin e il carcinoma del rinofaringe, comune in Asia sud-orientale e nel Maghreb

Sintomi…
La maggior parte dei bambini molto piccoli che contraggono il virus di E.B. non manifesta alcun sintomo o presenta solo una lieve forma di faringite. Invece, gli adolescenti e i giovani adulti sviluppano per lo più una Mononucleosi clinicamente evidente. Un caso tipico di mononucleosi comincia con una sensazione di debolezza, stanchezza, con mal di gola, febbre e perdita dell’appetito. Le tonsille si arrossano, aumentano di volume, si coprono di placche giallo-biancastre. Si possono poi ingrossare anche i linfonodi di tutto il corpo, in particolare quelli del collo, il fegato e la milza, i problemi di cuore o il coinvolgimento del sistema nervoso centrale si verificano solo raramente e la morte è estremamente rara. In qualche caso, può comparire un esantema, ossia un'eruzione cutanea.

(infezioni)
Infezione Primaria

L'infezione primaria da EBV è indicato se gli anticorpi IgM verso l'antigene del capside virale è presente e gli anticorpi contro l'antigene nucleare EBV, o EBNA, è assente. Un aumento degli anticorpi IgG o alto per l'antigene del capside virale e negativi per gli anticorpi contro EBNA dopo almeno 4 settimane di malattia è anche fortemente suggestivo di infezione primaria. Inoltre, l'80% dei pazienti con infezione attiva da EBV produrre anticorpi contro l'antigene precoce.

Infezione Secondaria

Se gli anticorpi sia per l'antigene del capside virale EBNA e sono presenti, infezione poi passato (da 4 a 6 mesi agli anni precedenti) è indicato. Dal momento che il 95% degli adulti sono stati infettati con EBV, molti adulti si mostrano anticorpi per EBV infezione da anni precedenti. Elevati livelli di anticorpi o elevati possono essere presenti da anni e non sono diagnostici di infezione recente.

Riattivazione

In presenza di anticorpi EBNA, una elevazione di anticorpi contro l'antigene precoce suggerisce riattivazione. Tuttavia, quando gli anticorpi EBV per il test dell'antigene precoce è presente, questo risultato non indica automaticamente che la attuale condizione medica di un paziente è causata da EBV.Un certo numero di persone sane senza sintomi hanno anticorpi contro l'antigene EBV presto per anni dopo la loro prima infezione da EBV. Molte volte si verifica la riattivazione subclinica.

L'infezione cronica da EBV

affidabili prove di laboratorio hanno portato a farci capire che l’infezione attiva da EBV è molto raramente riscontrabile in pazienti che sono stati malati per più di 4 mesi. Quando la malattia dura più di 6 mesi, dovrebbe essere indagato per vedere se altre cause di malattia cronica o CFS sono presenti.

Complicazioni…
Le complicazioni sono rare e non ci sono le associazioni note tra infezione attiva da EBV e problemi durante la gravidanza come aborti o difetti alla nascita, anche se i sintomi della mononucleosi infettiva di solito si risolvono in 1 o 2 mesi, EBV rimane latente in alcune celle nella gola e sangue per il resto della vita della persona. Alcune persone restano deboli e si stancano facilmente per un lungo periodo di tempo. La mononucleosi, se complicata, merita una valutazione medica, va anche detto che la il trattamento di supporto può anche essere di tipo naturale(dieta a base di frutta fresca), gestibile quindi da chiunque.
.
Epidemiologia
Contagio…
Ci si contagia, da persona a persona, quando la saliva infetta viene a contatto con la bocca, il naso o gli occhi (è chiamata anche la malattia del bacio); il virus, però, si può trasmettere anche attraverso bicchieri, tazze o altri oggetti di uso familiare, come pure attraverso le goccioline di saliva che rimangono sospese nell’aria dopo uno starnuto o un colpo di tosse, anche attraverso l’urina della persona infetta.. La mononucleosi non è molto contagiosa ed è raro che si verifichino casi secondari nella stessa famiglia.L'80-90% della popolazione adulta dei paesi occidentali dimostra di aver avuto in passato una infezione da EBV; i picchi di infezione sono la prima infanzia e l'età adolescenziale (dai 15 ai 25 anni). Il decorso è in genere asintomatico o indistinguibile da quello di una faringite o sindrome influenzale e con sintomi spesso trascurabili. Nell'età giovanile è più frequente la forma classica di mononucleosi(nel 75% dei casi) in età adulta invece è tipica una forma lieve, con febbre, malessere e debolezza. Circa il 50% dei bambini ha avuto l'infezione primaria da EBV prima dei 5 anni. Nella maggior parte di questi bambini, l'infezione è subclinica. Negli adolescenti o negli adulti, può essere subclinica o può essere riconosciuta come mononucleosi infettiva. Anche in età adulta l'infezione primaria da EBV può causare i tipici sintomi della mononucleosi infettiva.

Diagnosi
La malattia si manifesta di solito in forma più lieve inoltre durante la malattia si sviluppano anticorpi, che vengono rilevati nel test di Paul-Bunnell, se gli anticorpi contro l'antigene del capside virale non vengono rilevati, il paziente è suscettibile di un'infezione da EBV uno dei mezzi di diagnosi. Inoltre bisogna sottoporsi anche ai seguenti test : emocromocitometrico (da cui si evidenziano il numero totale di Globuli Bianchi e la percentuale di Monociti, di solito molto elevati nella fase acuta) sono rilevanti i seguenti esami:
-Monotest (evidenzia le mononucleosi recenti, ma spesso può dare dei falsi negativi)
-Anticorpi anti EBV EA (early antigen) sia IgG sia IgM . Si tratta di anticorpi presenti nelle prime fasi della mononucleosi (le IgM) mentre le IgG si possono ritrovare anche a distanza di mesi nel sangue e non significano che uno stia facendo la mononucleosi ma semplicemente che la ha già fatta. Dopo un po' questi anticorpi spariscono.
-Anticorpi anti EBV VCA (virus capsigen antigen) sia IgG sia IgM . Si tratta di anticorpi presenti per alcune settimane dalla infezione e le IgM indicano uno stato di attività del virus. Quando le IgM calano e restano solo le IgG significa che l'infezione è totalmente superata. Le IgG si possono ritrovare anche a distanza di anni nel sangue e non significano che uno stia facendo la mononucleosi ma semplicemente che la ha già fatta.
Per gli anticorpi Anti EBNA si rimanda all'intervento dello specialista o comunque del medico di riferimento.


Terapia

L’assunzione di antibiotici, come amoxicillina, può causare la formazione di eruzione cutanea; questo esantema non provoca particolari complicazioni, sparisce quando si sospende il farmaco e, quasi mai, è dovuto ad allergia alla penicillina. Il bambino può tornare a scuola non appena si sente bene, in forze e non avrà più febbre. In caso di milza ingrossata, sarà bene evitare tutte quelle attività che comportino un rischio di traumi all’addome: per esempio sport di contatto:calcio, judo , sci, salti e tuffi, così come le passeggiate in bicicletta. Queste limitazioni cesseranno quando la milza sarà tornata alle sue normali dimensioni (di solito in 3-4 settimane).
Contattate il pediatra:
• se vi sembra che il bambino stia molto male
• se non riesce ad alimentarsi o a bere per 12 ore o più
• in presenza di emorragie o lividi non dovuti ad una causa chiara
• se il respiro è difficoltoso o troppo rapido
• se le urine diventano scure o la pelle tende ad assumere un colore giallo
• se i sintomi della malattia durano per più di 3 settimane
• se avete dei dubbi o delle domande da fare.
Nella maggior parte dei casi di mononucleosi infettiva, la diagnosi clinica può essere fatta dalla triade caratteristica di febbre, faringite e linfoadenopatia della durata da 1 a 4 settimane. Risultati dei test sierologici includono un normale a moderatamente elevata conta dei globuli bianchi, un aumento del numero totale di linfociti, superiore al 10% linfociti atipici, e una reazione positiva ad un "punto mono" test.
Il paracetamolo è sempre utile per alleviare i dolori e la febbre. Il rimedio migliore per la stanchezza, tipica della mononucleosi, è il riposo. Si raccomanda una dieta nutriente e ricca di liquidi: Indicati i frullati di latte freddo con frutta fresca.. Gli antibiotici: Tra i rimedi omeopatici da utilizzare per la febbre e la faringite, ricordiamo Mercurius solubilis 9 CH, Belladonna a qualsiasi diluizione compresa tra la 5CH e la 30 CH, e Orthohistaminum 9 CH. In caso di tonsille molto gonfie si può utilizzare Hepar sulfur 30 CH al posto di Mercurius solubilis. Importante è la immediata azione di supporto con Manganese-Rame-Zinco, o con Oximix 1+ e con Rame-Oro-Argento. Si tratta di due mix di minerali importantissimi per il controllo delle forme infettive virali. A questa va associata una integrazione a base di Vitamina C e di Selenio. Manganese, Zinco, Rame, Selenio, Vitamina C sono infatti rimedi importanti che consentono di difendersi da virus potenti come quello di Ebola, e indubbiamente dalla mononucleosi e dall'influenza. Il trattamento della fase acuta è lo stesso delle forme virali. Non esistono precauzioni specifiche, fermo restando che è meglio evitare il contatto con saliva infetta (baci, uso comune di tazze, bicchieri, posate, giocattoli, ecc.). Nei pazienti con sintomi compatibili con la mononucleosi infettiva, una positiva Paul-Bunnell risultato anticorpi eterofili test diagnostico, e non siano necessarie ulteriori prove. Da moderati a elevati livelli di anticorpi eterofili sono visti durante il primo mese di malattia e diminuire rapidamente dopo la settimana 4. Risultati falsi-positivi può trovare in un piccolo numero di pazienti, e falsi negativi risultati possono essere ottenuti in 10% al 15% dei pazienti, soprattutto nei bambini di età inferiore ai 10 anni di età. Vere epidemie di mononucleosi infettiva sono estremamente rari. Un numero consistente di pseudo-epidemie sono state legate a errori di laboratorio, come riportato nel CDC morbilità e mortalità Rapporto settimanale , vol. 40, no. 32, il 16 agosto 1991. Quando "macchia mono" o eterofili risultati dei test sono negativi, ulteriori test di laboratorio può essere necessaria per differenziare le infezioni da EBV da una malattia simile alla mononucleosi indotta da citomegalovirus, adenovirus, o Toxoplasma gondii . Rilevamento diretto di EBV nel sangue o tessuti linfoidi è uno strumento di ricerca e non è disponibile per la diagnosi di routine. Invece, test sierologici è il metodo di scelta per la diagnosi di infezione primaria.


Profilassi…
Non esiste un modo di prevenire la mononucleosi dopo aver subito il contagio. Le ricadute o un secondo attacco sono poco frequenti (ma non impossibili) il vero problema è che questo virus il cosiddetto virus di Epstein Barr (EBV) è un virus che dopo l'infezione si ferma nelle cellule del sistema immunitario e lì si localizza, dormiente. La possibile inefficienza del sistema immunitario, dovuta a stress, a momenti di depressione, a carenze nutrizionali o ad eccessi di trattamento farmacologico, può favorirne la riattivazione (un po' come avviene con il virus della epatite C e con quello della epatite B). Infatti è spesso evidenziabile anche una forma di sofferenza epatica causata dal virus, che si risolve quando il sistema immunitario si riprende.


Curiosità
Novità importanti per la ricerca sulla sclerosi multipla, una patologia che colpisce in Italia 80 abitanti su 100 mila: la prima causa scatenante della malattia sembrerebbe essere un virus molto diffuso, quello di Epstein Barr, che provoca la mononucleosi.
- Lo studio, condotto su materiale prelevato durante l'autopsia di 22 persone affette dalla malattia, ha mostrato la relazione tra la presenza del virus e la risposta infiammatoria nelle lesioni neurologiche tipiche di questa malattia.
MECCANISMO
Il virus, secondo la ricerca, sarebbe trasportato nel sistema nervoso centrale dai linfociti B, cellule responsabili della produzione di anticorpi Queste cellule riescono ad attraversare la barriera emato-encefalica che circonda e protegge il tessuto nervoso; una volta penetrati nel sistema nervoso centrale, i linfociti B infettati si espandono costituendo una riserva occulta di virus. La risposta infiammatoria cronica responsabile della formazione delle placche di demielinizzazione e dei deficit neurologici.

Padalino Giulia 3°C ec diet

Commenti